Semi di canapa, il “veg” che fa bene alla salute

Dalla canapa coltivata, i semi buoni da mangiare curano mente e corpo. Una scelta veg sempre più di moda.



(la stampa) - Oggi i semi di canapa tornano alla ribalta negli alimenti salutistici, in particolare rivolti ai vegani. Quella che utilizziamo in Occidente è la varietà Sativa¬, con principi attivi più sotf rispetto all’orientale Indica entrata in Europa, come vuole la tradizione, solo dopo Napoleone.I semi di canapa hanno molto da offrire, non solo ai vegani, ma anche alle persone attente alla propria salute: contengono infatti oltre il 25% di proteine composte da amminoacidi essenziali, ottimi quantitativi di vitamine (A, E, B1, B2, C, PP…) e minerali (ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo). Ma non solo; per i fan dei grassi “buoni”, i semi di canapa sono un vero e proprio contenitore vegetale di lipidi buoni come gli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6, più la lecitina.

I semi di canapa sono stati sfruttati da millenni in tutto l’Oriente per svariati scopi salutistici, in particolare per le sue virtù antinfiammatorie.
La storia ufficiale vuole che la pianta sia stata esportata nelle Americhe soltanto dopo Cristoforo Colombo, eppure rilevamenti effettuati in Perù dimostrano che alcune mummie risalenti intorno al 100 d.C. presentassero residui di Cannabis e Cocaina.
Per quanto riguarda l’utilizzo come psicotropo o come fumenti da utilizzare durante la meditazione, vi sono “pezzi di storia” che riguardano l’antica India, il Nepal, la Siria eccetera.
La Cina, invece, un tempo adoperava pianta e semi quasi esclusivamente a scopo terapeutico, in particolare nella riduzione di dolori; per patologie caratterizzate da carenza di Yin e per problemi di costipazione. Il fumo, invece, veniva sfruttato contro mal di denti e problemi del cavo orale.

Più recentemente, in seguito a una analisi condotta nel 2001 in riferimento ad alcuni studi scientifici dell’anno precedente, si è confermata l’efficacia della pianta contro il dolore neuropatico, spastico e tumorale, nonché nelle sindromi dolorose della sclerosi multipla.
Nel 2009 fu guidato un altro studio abbastanza articolato presso l’ Università Complutense di Madrid dove si è potuto dimostrare che iniettando quotidianamente il principio attivo della Marijuana – il THC – su topi con cancro in fase avanzata, le cellule cancerogene avviavano un processo di autodistruzione per autofagia, riducendo per oltre l’80% la crescita del tumore.
Ovviamente tali concentrazioni di principio attivo si trovano solo in alcuni farmaci sperimentali, mentre nei semi acquistabili in qualsiasi negozio un po’ fornito se ne trova in quantità minuscole. Si pensi che dell’olio estratto dai semi che, per ovvi motivi, ne contiene una concentrazione superiore, bisogna berne quasi 10 litri al giorno per sortire il minimo effetto del principio attivo della canapa coltivata.

Più elevato è, invece, l’effetto antinfiammatorio che si può rilevare in maniera abbastanza marcata fin dal primo periodo di utilizzo, soprattutto in caso di artrite e reumatismi.
L’utilizzo casalingo dell’olio di semi sembra ottenga discreti risultati anche in caso di malattie respiratorie come tracheite, sinusite e asma, oppure problemi dell’apparato cardiovascolare, associato a arteriosclerosi. Sembra utile anche in caso di problemi muscolari e per potenziare il sistema nervoso. Ovviamente non deve essere adoperato alla stregua di una medicina, senza previa autorizzazione del medico curante, piuttosto è bene aggiungerlo alla dieta quotidiana per favorire il proprio benessere.

I semi si possono aggiungere allo yogurt, a minestre, zuppe, salse, pesti, oppure tritarli a mo’ di farina per la preparazione di biscotti, torte, pane eccetera.
In Giappone, per esempio, si utilizza una miscela di spezie chiamata Shichimi composta da semi di canapa, sesamo, papavero, peperoncino, scorze di agrumi, alghe nori, pepe e zenzero.
In voga tra gli amanti del vegan è il famoso formaggio Hemp-Fu. Una sorta di Tofu preparato, anziché con i semi di soia, con quelli di canapa.
La preparazione è semplicissima: dopo aver messo in ammollo i semi, si frullano insieme a una piccola quantità di acqua, dopo di che si mettono a “cuocere” in acqua bollente per alcuni minuti in maniera da produrre il “latte di canapa”.
A questo latte si aggiunge una piccola quantità di cloruro di magnesio (Nigari) in maniera da farlo cagliare come fosse formaggio. Poi si scola il tutto in un canovaccio pulito e si lascia riposare un’oretta collocando, al di sopra, un peso (per sgrondare totalmente l’acqua).

Prodotto salutistico per eccellenza, Hemp-Fu può essere consumato crudo o cotto in una grande varietà di ricette.
La fibra che rimane dal latte filtrato non si butta, ma si fa essiccare e si aggiunge alla preparazione di pane, cracker, biscotti eccetera.
Per i fanatici della salute, si può anche adoperare l’olio di canapa adatto per le persone che hanno problemi dermatologici.
Ecco pertanto come da una semplice pianta si possono ricavare alimenti gustosi e benessere con estrema facilità.