In Uruguay la marijuana a un dollaro al grammo.
In Uruguay la marijuana a un dollaro al grammo.
Marijuana a un dollaro al grammo.
In un lontano Paese alla fine del mondo, il sogno dell’antiproibizionismo si sta realizzando. Il parlamento del piccolo Uruguay, infatti, ha approvato la legalizzazione della marijuana per togliere una fetta di guadagno alle mafie e strappare i consumatori dalla condizione di illegalità.
L’Uruguay che ha legalizzato la marijuana ha compiuto un passo da gigante, anticipando una decisione che – per forza di cose – prima o poi dovrà essere presa da tutti per debellare le mafie, che non soltanto delinquono e inquinano la società, ma sono diventate veri contropoteri antagonisti della democrazia.
In Uruguay la marijuana di Stato costerà un dollaro al grammo e i proventi andranno a sostenere il welfare. Una decisione coraggiosa del Presidente José Mujica, ex guerrigliero che scontò 15 anni nelle galere della dittatura militare e che oggi lancia una sfida al mondo e ai cartelli della droga. In Europa ci sono stati diversi tentativi di affrontare con razionalità questo problema, dalla riduzione del danno con l’eroina alle legalizzazioni della produzione o dell’uso della cannabis. Manca un coordinamento, manca una direttiva che stabilisca anzitutto che è lecito, e anzi auspicabile, cominciare per legalizzare l’uso terapeutico della cannabis, per poi liberalizzarne il consumo in generale.
Un segnale forte nei confronti delle narcomafie che si arricchiscono nell’illegalità e un incasso mancato per gli Stati che potrebbe essere riutilizzato anzitutto nella lotta contro i cartelli delle droghe e per la cura delle tossicodipendenze. In un continente nel quale l’alcool, il tabacco e il gioco sono gestiti dagli Stati, non si capisce perché si continui a fare questo regalo alle mafie. Non è questione di ideologie o di opinioni, è solo buon senso. A questo dovrebbe servire la politica e questo vogliamo fare, con coraggio e razionalità.
Come scrisse anni fa uno dei grandi scrittori uruguayani, Eduardo Galeano, l’utopia serve a camminare senza perdere l’orientamento. Il piccolo Uruguay, patria di tangueros, calciatori e romanzieri, si è permesso di raggiungere l’utopia dell’antiproibizionismo, ricordando a tutti noi la direzione verso la quale camminare.
In un lontano Paese alla fine del mondo, il sogno dell’antiproibizionismo si sta realizzando. Il parlamento del piccolo Uruguay, infatti, ha approvato la legalizzazione della marijuana per togliere una fetta di guadagno alle mafie e strappare i consumatori dalla condizione di illegalità.
L’Uruguay che ha legalizzato la marijuana ha compiuto un passo da gigante, anticipando una decisione che – per forza di cose – prima o poi dovrà essere presa da tutti per debellare le mafie, che non soltanto delinquono e inquinano la società, ma sono diventate veri contropoteri antagonisti della democrazia.
In Uruguay la marijuana di Stato costerà un dollaro al grammo e i proventi andranno a sostenere il welfare. Una decisione coraggiosa del Presidente José Mujica, ex guerrigliero che scontò 15 anni nelle galere della dittatura militare e che oggi lancia una sfida al mondo e ai cartelli della droga. In Europa ci sono stati diversi tentativi di affrontare con razionalità questo problema, dalla riduzione del danno con l’eroina alle legalizzazioni della produzione o dell’uso della cannabis. Manca un coordinamento, manca una direttiva che stabilisca anzitutto che è lecito, e anzi auspicabile, cominciare per legalizzare l’uso terapeutico della cannabis, per poi liberalizzarne il consumo in generale.
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Fonte: www.listatsipras.eu
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